L'ex centrocampista di Salernitana e Crotone Marco Firenze è intervenuto a 'TuttoSalernitana', trasmissione in onda su SeiTv: "Mi piacerebbe allenare e portare le mie idee, grazie ai grandi allenatori che ho avuto e che mi hanno lasciato qualcosa. Questa estate andrò a Coverciano per conseguire il patentino B, il primo per poter allenare. Vedremo che opportunità si presenteranno. Sono ancora molto giovane e questo potrebbe portarmi qualche beneficio".

Salernitana prima in classifica, c'è entusiasmo. Partita a fari spenti come organico, può tagliare il traguardo?
"Come organico è alla pari con le altre. Il direttore ha fatto una campagna acquisti importante per quella che è la Serie C. Servono giocatori di categoria e la Salernitana ha fatto ottimi acquisti. Vedo una squadra molto quadrata, in C è meglio essere così piuttosto che fare un calcio spumeggiante a meno che non sei nettamente più forte. È prima meritatamente e può arrivare all'obiettivo lottando con la altre. A gennaio credo che qualcosa farà, l'obiettivo è alla portata".

Come valuti il centrocampo?
"Hanno messo insieme diverse caratteristiche con giocatori importanti per la categoria. In C bisogna correre e menare più degli altri, sono giocatori con quelle caratteristiche".

Su Golemic, tuo ex compagno di squadra a Crotone
"Ragazzo meraviglioso e grandissimo professionista. Uomo spogliatoio e uomo squadra. Sono contentissimo che sia ritornato a giocare e soprattutto a Salerno, dopo quello che gli è successo. La Salernitana ha fatto un grosso acquisto".

Sul Crotone.
"Gioca bene a calcio. Il mio cuore però è rimasto a Salerno e spero possa vincere la Salernitana, per la categoria la vedo più quadrata e credo sia favorita".

Ventura poteva farti esplodere, cosa è successo?
"Sono stati i sei mesi più belli della mia carriera. Il rimpianto c'è, alla fine forse ho preso quello che meritavo. Sono partito bene poi ho avuto un infortunio che non è stato gestito bene da lui e al rientro il rapporto si è incrinato e ha deciso che a gennaio dovevo andare via".

Cosa lascia una città come Salerno?
"Vengo da una famiglia umile, che ha fatto sacrifici e che ha lavorato sempre. La passione e il cuore che ho trovato nelle persone di Salerno, con cui sono ancora in contatto, non l'ho vista da nessun'altra parte. Era tutto molto simile a come sono fatto di persona, non sentivo la mancanza di casa, nelle persone trovavo il mio modo di essere e mi sono legato profondamente. Lato calcistico poi, lo stadio, il tifo, è ua piazza che deve stare da un'altra parte, non c'entra niente con questa categoria, la Serie A è la categoria che gli appartiene".

Cosa è mancato a quella Salernitana di Ventura?
"Rispondo per il tempo che sono stato lì. Ventura è forse l'allenatore più bravo che ho avuto, a livello di campo, ma le sue idee avevano bisogno di tempo per essere assimilate. Era tutto un meccanismo, se saltava una cosa saltava tutto il meccanismo di gioco. Ci voleva un po' più di tempo, un insieme di cose che avrebbe avuto bisogno di un po' più di tempo per raggiungere l'obiettivo, che era nelle corde".

Sarebbe servito un Firenze a questa Salernitana?
"Diciamo di sì. Conosco i centrocampisti attuali della Salernitana hanno caratteristiche diverse dalle mie, per la mia idea credo che serva diversificare in ogni reparto, in ogni partita serve qualcosa. Alla Salernitana forse manca un giocatore con questo tipo di caratteristiche, è la mia opinione".

L'anno dopo è arrivato Castori, che invece aveva idee totalmente diverse.
Avrei fatto fatica, è un allenatore con un'idea diversa dalla mia. Penso che chi gioca a calcio la prima cosa da fare è far divertire le persone che vengono a vederti".

Un aneddoto su Salerno?
"Sono legato alle persone che ho conosciuto, mi hanno trattato come se fossi un ragazzo di quel posto, è una cosa che ricorderò sempre. Lo dico sempre quando mi chiedono del mio passato, no mi sono mai trovato così da nessuna parte".

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 06 novembre 2025 alle 21:30
Autore: Lorenzo Portanova
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Caporedattore dal 2023
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