In principio fu "cedere prima di acquistare". Poi la necessità di far quadrare i conti in virtù della retrocessione in una categoria nella quale si spende senza incassare praticamente nulla. Nel mezzo ampie rassicurazioni, promessa di partire per il ritiro con una rosa quasi completa e una realtà che ci riporta sulla terra e che parla di una Salernitana incompleta in tutti i reparti quando mancano cinque giorni all'esordio in campionato, per fortuna teoricamente morbido contro un Siracusa in grossa difficoltà e con una rosa sulla carta inferiore a tutte le altre del girone C.

Ora la nuova scusa per giustificare il mercato a rilento in entrata è rappresentata dalla lista over. Come se poi fosse vietato dalla legge mettere fuori lista quei calciatori che non rientrano nei piani tecnici e che qualcuno sperava di vedere nell'elenco dei convocati pur essendo squalificati o reduci da una multa per comportamenti che certo non hanno fatto piacere a chi puntualmente paga lauti stipendi. 

Insomma, alibi su alibi da parte di una società e di una dirigenza che, lo ribadiremo come un mantra fino alla noia, avrebbero dovuto presentare da subito una Salernitana fortissima, senza badare a spese e che si muovesse in entrata senza dipendere dalle uscite. Se la scelta è della proprietà siamo a cospetto di un altro anno complicatissimo. Se hanno ragione Milan e Pagano dobbiamo auspicare che tutta questa attesa sia preludio all'arrivo di 4-5 titolarissimi di categoria nettamente superiore, altrimenti sarebbe davvero triste. 

Ad ogni modo, al di là degli ultimatum strategici e di circostanza, i vari Legowski, Daniliuc, Maggiore e Tongya sono ad un passo dall'addio e si risparmierà un bel gruzzoletto. Da investire, si spera, per top player e non per lo svincolato di turno. Lo ha chiesto l'allenatore, non propriamente l'ultimo arrivato. Sepe invece ha ufficiamente rescisso: pare incasserà una buonuscita ad 750mila euro.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 22 agosto 2025 alle 20:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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