Lo diciamo senza peli sulla lingua: questa Salernitana rischia seriamente di lottare fino alla fine per non retrocedere. Non ce ne voglia l'amministratore delegato Maurizio Milan (che è tra i responsabili della retrocessione e di questa situazione caotica), ma il ridimensionamento è in atto, è palese e va in totale controtendenza con quanto lui e il presidente avevano promesso alla piazza nel giorno del loro insediamento.
Sembra passata una vita da quel gennaio 2022, quando Iervolino prospettò alla tifoseria un prrogetto che prevedeva la zona sinistra della classifica, la lotta per entrare in Conference League, acquisti di caratura internazionale, un brand internazionale per arricchire lo stadio, un centro sportivo all'avanguardia, un super settore giovanile e un modello organizzativo simile a quello dell'Atalanta. Mera illusione, null'altro.
Perchè oggi si sta facendo tremendamente fatica ad allestire una rosa discreta per la cadetteria. Basta con questa storiella degli stipendi insostenibili per la categoria, del "prima cedere e poi acquistare" senza chiarire quanto sarà investito in entrata, dell'entusiasmo venuto meno per "minacce e offese". Intollerabile, ci mancherebbe. Ma la stragrande maggioranza dei tifosi lo ha accolto con i tappeti rossi, dedicandogli club e intonando cori di approvazione.
E oggi? Silenzi, calciatori provenienti da categorie inferiori, un ritiro svolto con gente palesemente bocciata e che aspetta soltanto di conoscere la futura destinazione, un manipolo di giovani di prospettiva che certo non può garantire nulla in serie B e una tifoseria disorientata, spaesata, incredula ma capace comunque di sottoscrivere quasi 3000 abbonamenti pur con una situazione di stallo altamente preoccupante.
Martusciello, con signorilità, lo ha detto oggi in conferenza stampa: il campionato si avvicina, è stato dilapidato il vantaggio temporale post retrocessione, è stato buttato un mese di ritiro, i primi 30 giorni di mercato sono volati via senza sussulti e questa rosa, pur con i Dia e i Bonazzoli della situazione, rischia davvero di ritrovars nella zona destra della classifica e in un contesto ambientale carico di freddezza, rabbia e scetticismo.
Petrachi è l'unico a non avere responsabilità. E' vero, gli acquisti non hanno fatto fare i salti di gioia ai tifosi e un paio sono già in infermeria e, dunque, indisponibili per la prima di campionato col CIttadella. Ma cosa può fare qualunque direttore sportivo d'Italia se chiude trattative di un certo livello per poi imbattersi nel no del presidente? Tanti, troppi paletti. Come se i 25 milioni di euro del paracadute non esistessero, come se Dazn non avesse dato un'altra rata da 3,2 milioni, come se gli oltre 10 milioni di euro di introiti per le cessioni servano soltanto a coprire le eventuali perdite. Incomprensibile.
La serie B è un campionato difficile, sarebbe un obbligo morale scusarsi con la piazza dopo una retrocessione clamorosa a suon di record negativi e mettere finalmente mano al portafoglio. E invece ci chiediamo ancora quale sarà la nuova proprietà, se la Gabetti affiancherà Milan, chi sarà il presidente dopo le dimissioni di Iervolino, come mai Colantuono sia stato delegittimato dopo tante promesse.
Ci fossero stati i "romani", avremmo letto articoli e striscioni sicuramente diversi rispetto a quanto, oggi, ha urtato la sensibilità di chi sta rappresentando una città profondamente innamorata dei propri colori e che chiede chiarezza pretendendo rispetto. Un cantiere aperto a 17 giorni dall'inizio del campionato dopo essere retrocessi virtualmente a febbraio è scenario che nemmeno il più pessimista avrebbe potuto prevedere.
A questa squadra mancano tre difensori centrali, almeno due esterni bassi, tre centrocampisti, tre esterni offensivi e tre attaccanti. Si deve davvero aspettare di piazzare Mikael, Simy e Bradaric per iniziare almeno a dare una minima identità ad una rosa senza nè capo nè cosa e che Martusciello sta guidando con ammirevole entusiasmo? E' credibile che chi pensava a Cavani e Mertens non dia l'ok per prendere Vandeputte?
Milan, dopo aver incontrato mesi fa i tifosi, ricordi di avere un incarico di responsabilità non indifferente, non sbagli ulteriori scelte di figure probabilmente non all'altezza di ricoprire incarichi di responsabilità e si ricordi che la Salernitana ha bisogno come il pane di uomini di calcio (in tutti i settori, comunicazione compresa) e di rinforzi in tutti i reparti senza aggrapparsi ad alcun tipo di alibi. Se poi interessa solo la cessione del club e non il risultato sportivo è un altro discorso.
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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