Un'autentica carovana granata ha accompagnato la Salernitana nella prima trasferta della stagione. Eravamo convinti ci sarebbe stata una buona risposta del pubblico, ma non avremmo mai potuto immaginare che quasi 800 persone avrebbero preso d'assalto i punti vendita trasformando l'Adriatico in una succursale dell'Arechi. Dopo i cosentini, dunque, ammutoliti anche i pescaresi, quelli che volevano mandare in serie  la Salernitana nell'anno del centenario, ma che si sono dovuti arrendere alla superiorità della squadra di Ventura e di un pubblico fantastico. Finalmente si sta respirando un clima positivo, come non accadeva da tempo. Nelle ultime tre gare in campo esterno il disappunto nei confronti della proprietà ha prevalso sulla voglia di spingere i propri beniamini, oggi invece il dodicesimo uomo in campo ha ripreso a ruggire e nei momenti topici del match ha condizionato e non poco la gara. Vedere centinaia di tifosi saltare e cantare con sciarpe e bandiere al vento ha emozionato tutti, un momento bellissimo condiviso con calciatori che, al netto di qualche limite tecnico, quest'anno stanno onorando la maglia come raramente si era visto in B nell'era Lotito-Mezzaroma. E ora sia sold out col Cosenza, per un'altra rivincita e per rivivere il clima del principe degli stadi. Tutti insieme, per il bene della Salernitana. Oggi si è avuta l'ennesima conferma che indicare nel tifo un fattore determinante non è mai una frase fatta. Almeno a Salerno .

Sezione: Tifo granata / Data: Dom 19 gennaio 2020 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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