Sta finalmente cambiando il vento a Salerno, con il 2022 un'aria nuova di respira. Parto subito a gamba tesa, il nuovo anno non ha fatto sì che abbia buoni propositi (sempre disattesi, mi son quindi risparmiata la fatica di stilarli), facendomi rimanere la solita cinica diretta. Non mi sbilancio sulla nuova proprietà, il tempo per le somme e/o i giudizi non è maturo. I pochi giorni passati dall'arrivo della nuova proprietà non hanno consentito grosse operazioni, e, come in tutti i casi simili, anche quando queste partiranno, non potranno dare in immediato i frutti, i nuovi cicli hanno la loro tappa evolutiva da rispettare: certo, già la campagna acquisti di gennaio e magari la salvezza potrebbero essere un primo passo, un primo grande passo, ma quel che mi preme maggiormente è avere stabilità, tranquillità. Quella che si era persa e che ora sembra invece nuovamente tornare, e che è punto imprescindibile per ogni club. Se la salvezza poi non dovesse arrivare, sono anche pronta a far comunque spallucce, riproveremo successivamente a conquistare la A, seppur il rammarico che le cose sarebbero potute andare anche diversamente, se non si fossero buttati via dei mesi per le querelle societarie che hanno inevitabilmente condizionato il resto. Voglio però vedere il bicchiere mezzo pieno - siamo solo all'inizio dell'anno e un buon Prosecco non guasta mai -, Babbo Natale ci ha fatto un bel regalo portandoci questo nuovo corso e salvando la matricola (come si dice in gergo). 

Ma il buon Babbo non è l'unico addetto ai regali, domani sarà la volta della Befana. Per quanto carbone possa io meritare, ne sono consapevole, alla signora chiedo comunque un regalino: una riforma del calcio netta e chiara, e comprensiva anche di regolamentazione delle multiproprietà, prima che si presenti anche il caso Napoli-Bari. Ho apprezzato molto l'atteggiamento intransigente del presidente della FIGC Gabriele Gravina, che ha mantenuto la parola (non sarebbero state concesse deroghe alla Salernitana, entro il 31 dicembre 2021 tutto doveva essere risolto), ora vorrei quello step in più, quella tanto agognata e citata riforma che sistemi una volta per tutte - o almeno ci provi - la quarta azienda per fatturato dell'Italia, il sistema calcio. Le lacune sono tante, tra club disastrati, plusvalenze fittizie, multiproprietà, e chi più ne ha più ne metta, ma intervenire si può. "Ragionare a sistema", come ha spesso dichiarato il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, non è un'utopia. Serve solo la buona volontà. Di tutti. Senza personalismi. Il cosiddetto gioco di squadra.

A cura di Claudia Marrone, redattrice di Tuttomercatoweb

Sezione: Editoriale / Data: Mer 05 gennaio 2022 alle 00:00
Autore: Lorenzo Portanova
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