Abbiamo celebrato ieri il quarantesimo anniversario della GSF, storico gruppo ultras che ha reso grande la curva Sud e che, pur scioltosi nel 2012, continua ad essere per tanti giovani un punto di riferimento. Sulla loro pagina facebook abbiamo trovato un racconto che risale a qualche anno fa, ve lo proponiamo parzialmente: "Una sera dei primi di luglio del 1972, entrando allo stadio Olimpico di Roma, notai in una curva dello stadio un piccolo gruppo, forse 16 persone, che seguivano la partita suonando dei tamburi e con le sciarpe al collo. Avevano uno striscione con la scritta 'Commandos Tigre'. Quella sera capii che quelle erano le origini di mutamenti radicali all'interno della mappa del tifo ed un modo nuovo di stare in curva. fino alla meta' degli anni '70, questo settore identificava quella parte dello stadio il cui accesso era riservato a chi non voleva o non poteva pagare cifre alte per comprare un biglietto. Dalla metà degli anni '70 la curva ha cambiato fisionomia diventando il covo dei tifosi riuniti per incitare collettivamente la squadra del cuore. Nel 1973 mi recai a Milano e notai che anche i tifosi dell'Inter avevano un piccolo gruppo coreografico e compatto denominato 'boys'. Entusiasta di queste prime organizzazioni tentai invano nel 1974 di esportarle a Salerno. La Salernitana navigava nel grigiore più assoluto e non vi erano più entusiasmi. Nell'agosto del 1975 Esposito, il nuovo presidente, creò una euforia magica allestendo una grande squadra. capii che quello era il momento di riprendere il vecchio progetto. Con Salvatore Fruscione coinvolsi tutti i ragazzi del bar che frequentavo ed il 21 settembre 1975, con Salernitana-Reggina, nascevano gli 'Ultras bar Nettuno'.

Eravamo una ventina, lo striscione era imponente per quei tempi, circa 30 metri, ed avevamo un bandierone bianco con un grande teschio granata. Tutti avevano sciarpe al collo, e portammo allo stadio un tamburo, suonato benissimo da un ragazzo del centro storico: Gigino Moscariello. All'ingresso delle squadre in campo lanciammo moltissimi coriandoli, incitammo la squadra tutta la partita e vincemmo 2-1. Da quel giorno la Salernitana ha sempre avuto i suoi ultras. La domenica successiva al nostro esordio in curva, si aggregarono al nostro gruppo dei ragazzi eccezionali, che frequentavano il bar Real nella zona di Torrione. I loro capi erano Achille Cuffa, Tonino Saviello, Vittorio Scarano e Matteo De Simone. La loro caratteristica principale era la costanza nel seguire con passione la squadra. Fondemmo subito i due gruppi e delle volte portavamo al Vestuti un camioncino con dentro tutti gli arnesi per la coreografia. E' stato un periodo eccezionale, purtroppo mai premiato dai risultati della squadra. La prima trasferta degli ultras fu a Vasto e coincise con una giornata ricca di incidenti. Oggi, a distanza di tempo, mi permetto di dire che proprio gli ultras ebbero un comportamento più corretto degli altri tifosi. Andammo tutti insieme in pullman, erano gli anni in cui non c'erano nè scorte, nè divisioni negli stadi. Dopo poche domeniche ospitammo il bari, l'entusiasmo era molto forte, mi recai a Napoli presso un negozio di nautica e comperai un fumogeno della durata di 2 minuti. La domenica successiva lo legai ad un asta di scopa e, per essere abbastanza alto, portai una sedia, non essendoci nel nostro posto balaustre; all'ingresso delle squadre lo accesi. Fu una scena indimenticabile per quei tempi, fu il primo fumogeno. Era il 25 gennaio 1976. Dopo qualche tempo Vittorio Scarano ebbe l'idea di fare delle divise da stadio per il gruppo. Era arrivato il momento dei Panthers granata!' Poi nasce un altro gruppo ultra', I "Fedelissimi bar Trieste'.Si fondò anche un giornale: curva Sud, diretto da Bartolomeo Ietto. Eravamo tutti innamorati della Salernitana e si era tutti felici e compatti".

Sezione: Tifo granata / Data: Mar 27 settembre 2022 alle 17:30
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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